Weekly Playlist N.12 (2022)

 

Quello che fino a poche settimane fa doveva essere un marzo non certo scadente, ma in ogni caso privo di sussulti fuori dal comune come del resto era avvenuto nelle tre annate precedenti, è stato probabilmente l’unico a giovarsi delle ostilità sparse in giro per il mondo scoprendo le carte e facendoci sobbalzare un po’ tutti. Come avrà mai fatto? Beh, anche se Pagan Storm Webzine non è certo qui per svoltare o risolvere le vostre vite fallimentari, diciamo che un nuovo opus recante in calce il nome Deathspell Omega può senz’altro aiutare, figurarsi poi se oltre al terzetto che da quasi due decadi dirige le mosse di tantissimo metallo nero si uniscono alla festa due gentiluomini quali Arioch e Mikołaj Żentara, giusto per far vergognare del proprio cantante qualunque altro gruppo. Ovviamente nulla di confermato come da prassi del collettivo, ma se non avete fiducia nel nostro orecchio viene da chiedersi perché siate qui invece che a guardare i memini: provate allora voi ad ascoltare “The Long Defeat”, omonima traccia del nuovo disco del mese / anno / era geologica a seconda delle stime, e poi il disco intero – e sentite voi stessi se non c’è il nostro massacratore d’angeli svedese preferito a recitare il primo sermone. Mentre dunque il microfono passa tra Svezia, Polonia e Finlandia e l’epicentro del Male non si sposta di una virgola da Montpellier, la ricerca di un prodotto tipico ed inconfondibile ci porta nella Germania specializzata in codesti export dove ci vengono offerti i Drudensang, formazione bavarese debuttante finalmente su formato completo la prossima notte di Valpurga, vale a dire la notte del 30 aprile. Stramberie promozionali permettendo, la title-track messa in giro per dare all’utenza un assaggio di Tuiflsrijtt” ha superato ogni aspettativa grazie a una pacca irrefrenabile e la sfacciataggine melodica che tanto ci fa amare la terra dei sandali con calzino annesso. Ne servisse conferma, la confinante Turingia ha in programma una settimana prima la terza fatica dei Mosaic, i quali hanno tutte le carte in regola per replicare con l’imminente Heimatspuk” lo sfavillante debutto Old Man’s Wyntar” ancora bisognoso di un seguito del tutto consono; il mood onirico portato avanti da “Nordwaldrauch” è miele per le nostre orecchie corrotte da molti peccati e poche vergogne, e tra sei minuti sarete sicuramente d’accordo con noi in proposito. Mai però fare i conti senza l’oste, poiché qualsiasi progetto riguardante aprile senza prima il permesso dei Månegarm avrà vita breve così come i sei detrattori rimasti tra i piedi dell’equipaggio scandinavo dopo Fornaldarsagor”. La raccolta di miti, leggende e piccole storie grandi abbastanza da essere narrate da questi araldi di Svezia si amplierà a partire dal giorno 15 arricchendosi delle vicende racchiuse in Ynglingaättens Öde”, delle quali poche saranno presumibilmente toccanti quanto quella musicata in maniera tanto sublime su “En Snara Av Guld”. Con non poca sorpresa dell’esigente redazione, un bel tocco sbarazzino alla playlist lo danno la Norvegia e l’infida Nuclear Blast, affidatesi di nuovo al nel bene e nel male imprevedibile Lazare fresco di singolo introduttivo ai suoi appena nati Black Void. “Reject Everything” riallaccia la corrente e mette un po’ di pepe in vista del loro esordio Antithesis”, edito in data 27 maggio e a cui auguriamo riscontri un filino maggiori di quelli raccolti dalla controparte bianca lo scorso anno. Sempre bello d’altronde rimanere inceneriti dalla botta data da gente verso cui le attese non erano proprio astronomiche, come è stato per parecchi addetti dello staff di fronte ad un prodotto validissimo arrivatoci questo marzo dalla Francia: logicamente non si parla dei DsO prima citati, bensì degli Hell Militia responsabili delle raffiche rasoterra sparate nei tre quarti d’ora intitolati Hollow Void”. Chi al suo Black Metal chiede sovente del sano tritolo dopo una lunga giornata di stress avrà già drizzato le antenne alla sola vista del sofisticato logo, ma una traccia tipo “Corruption Rejoice” dimostra che qui non saranno solo i dinamitardi incalliti ad aver fatto bingo. All’orizzonte si stagliano già le tre guglie erette durante un oscuro passato, e tuttavia prima di giungervi bisogna tornare all’inizio del viaggio dove ad attenderci sono appostati gli stessi Enslaved in pole position pure sette giorni fa, solo con quindici anni di successi sul groppone: in mezzo infatti a due capitoli sontuosi tipo Axioma Ethica Odini” e Riitiir”, i semidei norreni ebbero modo di tenere il pubblico sull’attenti nel 2011 per mezzo di due EP dei quali in special modo The Sleeping Gods”, riproposto agli eventuali scordarelli mediante la squisita “Heimvegen”, è sempre disponibile per un rinfresco di memoria sulla discografia (non proprio) minore di questa icona di Bergen. Ed a proposito di icone di Bergen, la direzione è lieta di annunciare che le tinte plumbee di Darkest Past sono ora ravvivate dalle sfumature violacee di Over Bjoergvin Graater Himmerik”, da poco ventenne eppure freschissima opera seconda dell’armata Taake la cui terza parte raffredda gli animi e ci spedisce per direttissima verso Oslo, fumosa metropoli lontana dalle campagne e dai monti cari ad Hoest ma al contrario popolata dai “Vile Delinquents” al centro del terrificante Supervillain Outcast”, tunnel degli orrori mai troppo lodato nel corso dei suoi quindici anni di presenza nella saga distopica dei Dødheimsgard. Entrambe queste due perle della Norvegia degli anni Zero hanno ricevuto il sacrosanto trattamento con tanto di articoli celebrativi e post sulle nostre bacheche social per riscuotere il facile consenso delle masse, mentre meno attenzione è stata colpevolmente data ad un gioiello troppo poco ricordato perfino tra gli speleologi delle profondità svedesi di fine secolo. Che ve ne ricordiate o meno, in settimana ha compiuto venticinque inverni l’unico album dei Midvinter intitolato At The Sight Of The Apocalypse Dragon”, al quale va come minimo lo spot di chiusura nella forma dell’ottima “All Things To End Are Made”; ora però prima del replay andate lesti a recuperare il resto, prima che Season Of Mist li convinca a fare un altro disco diversamente necessario facendoli diventare i prossimi idoli del pomeriggio.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Enslaved“Heimvegen” (from The Sleeping Gods” (EP), Scion Audio Visual 2011)

2. Deathspell Omega“The Long Defeat” (from The Long Defeat”, Norma Evangelium Diaboli 2022)

3. Drudensang“Tuiflsrijtt” (from Tuiflsrijtt”, Folter Records 2022)

4. Mosaic“Nordwaldrauch” (from Heimatspuk”, Eisenwald Tonschmiede 2022)

5. Månegarm“En Snara Av Guld” (from Ynglingaättens Öde”, Napalm Records 2022)

6. Taake – “Over Bjoergvin Graater Himmerik III” (from Over Bjoergvin Graater Himmerik”, Wounded Love Records 2002)

7. Hell Militia“Corruption Rejoice” (from Hollow Void”, Season Of Mist Records 2022)

8. Dødheimsgard“The Vile Delinquents” (from Supervillain Outcast”, Moonfog Productions 2007)

9. Black Void“Reject Everything” (from Antithesis”, Nuclear Blast Records 2022)

10. Midvinter“All Things To End Are Made” (from At The Sight Of The Apocalypse Dragon”, Black Diamond Productions 1997)

Michele “Ordog” Finelli

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